CREED II: recensione


Adonis Creed, il figlio di Apollo, (Micheal B. Jordan) è appena diventato campione del mondo dei pesi massimi grazie ai consigli del suo allenatore Rocky Balboa (Sylvester Stallone), da sempre al suo angolo del ring in ogni combattimento. Da questo momento, tutti i desideri di Adonis si sono realizzati: è diventato famoso e ricco come il padre, ha sposato una famosa popstar (Tessa Thompson) e sta per diventare padre di una bambina. In Ucraina, però, un altro pugile si sta facendo notare per il suo record di vittorie: Viktor Drago (Florian Munteanu), il figlio di Ivan (Dolph Lundgren) celebre pugile sconfitto da Rocky 30 anni prima e responsabile della morte di Apollo. Un promoter americano nota la sua bravura e decide di organizzare un match tra i due figli d'arte. Adonis chiede aiuto a Rocky per essere allenato prima dell'incontro, ma al suo rifiuto decide di prendere un nuovo allenatore. Il giorno dell'incontro Adonis vince per colpa del comportamento scorretto di Viktor che lo colpisce quando lui è a terra, ma per l'opinione pubblica il vero vincitore è il pugile ucraino. Ferito nell'orgoglio, Adonis rimette in palio la sua cintura in un match di rivincita che si svolgerà in Russia, ma stavolta, il campione del mondo potrà contare sull'aiuto di Rocky.
Per chi ha visto Rocky, (e sinceramente spero proprio che tutti quelli che stanno leggendo l'abbiamo visto) è molto facile risalire alla morale dei vari film della saga: quella di credere in noi stessi per raggiungere il nostro obiettivo, quella dello sfavorito che batte il favorito, dell'uomo che non si arrende nonostante le difficoltà e, poi, quella che preferisco: il sapersi rimettere in piedi nonostante i pesanti pugni ricevuti. Insomma: varie sfaccettature per leggere le varie metafore della vita.
Nel primo Rocky (1977), la boxe era soltanto un mezzo di trasporto per raccontare una delle storie più energizzanti della storia del cinema, una fonte di ispirazione per ogni generazione. E il primo film della saga di Creed era proprio questo: il fatto di non arrendersi e di non mollare mai, questo era il messaggio universale. Rocky si è evoluto per tutti i suoi sei film diventando un'icona ed un punto di riferimento nella vita sociale.
Questo Creed II poteva imboccare tante strade sbagliate , sopratutto quella di diventare un banale sequel che cercava di riesumare la rivalità tra Drago e Creed. Invece Creed II va ben oltre le aspettative perché è un film che emoziona e coinvolge, andando oltre la descrizione di uno sport o su dei pugili che combattono. Nonostante tutto e a distanza di 40 anni dal primo episodio, l'unica saga che ha dimostrato con i fatti di avere ancora un senso è proprio quella di Rocky.

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