AQUAMAN: recensione


Arthur/Aquaman (Jason Momoa) è il frutto dell'amore tra Atlanna (Nicole Kidman), regina di Atlantide, e Thomas, un umano. Un giorno, i tre vengono attaccati dalle guardie di Atlantide, decise a riportare Atlanna nel regno. Dopo averle sconfitte, Atlanna, per salvaguardare la famiglia decide di sparire e lasciare il figlio nelle mani del marito. Dopo i fatti narrati in Justice League, Aquaman viene raggiunto da Mera (Amber Head), che gli comunica che il suo fratellastro, il re Orm, vuole impossessarsi degli eserciti dei sette mari per dichiarare guerra alla superfice. Aquaman dovrà impossessarsi del Tridente di Atlan, essere incoronato re di Atlantide, sconfiggere Orm e salvare il mondo.
Diciamo subito una cosa: tutti i film del Dc Universe partono in svantaggio rispetto a quelli del Marvel Universe. Non lo so, ci deve essere qualche pregiudizio negativo negli spettatori che in qualche modo possono avere anche ragione. I film di Superman e Batman hanno deluso, forse anche per la scelta degli attori (Henry Cavill e soprattutto Ben Affleck), Wonder Woman sembrava aver acceso una piccola speranza (forse grazie anche a Gael Gadot), ma con Justice League è arrivato il diastro completo ricevendo solo critiche negative e nient'altro.
Quindi è inutile nascondere le perplessità che ci sono nei confronti di Aquaman: un supereroe meno conosciuto e meno forte se paragonato a Batman o a Superman. E invece, Aquaman è il miglior film dei supereroi della Dc, forse uno dei migliori film sui supereroi. Talmente bello da eguagliare la trilogia di Batman con Christian Bale.
Scene d'azione bellissime, paesaggi e scenari mozzafiato (una parte del film girata in Sicilia) e cast di attori stellare con una menzione particolare per Jason Momoa: muscoloso, tatuato e con delle sfaccettature comiche.
Un film da vedere e, soprattutto, occhio occhio ai titoli di coda: guardateli tutti perché c'è una scena che preannuncia un sequel.


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