Le etichette si incollano


Questo è l'articolo che non ti aspetti. E' mercoledì oggi e, generalmente, il mercoledì si parla di qualcosa che ha a che fare con il fashion trend: ormai dovreste saperlo. Oggi, però, mi è venuto il cosiddetto "blocco dello scrittore": mi sono guardato dentro ed ho fatto un'analisi introspettiva, una specie di bilancio.
Bilancio che mi ha portato a capire se vincono più le cose positive o negative e, sinceramente, non l'ho capito nemmeno io. L'unica cosa che ho capito è che sono etichettato, ma per conto mio, quello che conta veramente sono le etichette che io appiccico agli altri. Per me, c'è chi è stronzo, chi debole, chi sbruffone arricchito, chi perfido e chi, semplicemente, insignificante.
Qualcuno dice che non c'è niente di male a mantenere un segreto se la verità può ferire qualcuno: pienamente d'accordo.
Dicono anche che nessuno può scegliersi la propria famiglia, ma è libero di scegliere i propri amici. In un mondo governato da ipocriti e da chi ha il conto bancario più prolifico, un buon amico è una grande ricchezza. E, anche se a volte, gli amici ci fanno saltare i nervi, bisogna ammettere che saremmo un po' meno ricchi senza di loro. E, ho visto amicizie rompersi per una piccolissima disputa: no, non mi sto commuovendo, è solo che ho un po' di allergia. E poi, io senza di voi non sarei nessuno.
Dicono anche che le bugie hanno le gambe corte e che la verità viene sempre a galla: è una delle regole fondamentali del tempo. E, quando viene a galla, può renderti libero o annullare del tutto quello per cui hai lottato. Un altro modo in cui la verità viene fuori è quando lo fa del tutto spontaneamente. Ma la cosa peggiore che la verità possa fare è non renderti libero dopo averla detta, ma incatenarti per sempre.
Gli errori poi, tutti ne facciamo: spesso li commettiamo in buona fede, o teniamo un segreto per proteggere qualcuno. A volte non capiamo quali errori ci hanno fatto diventare le persone che siamo, o lo capiamo appena in tempo per sistemare le cose. Ma ogni errore è commesso per un motivo, per insegnarci una lezione che, altrimenti, non impareremo mai e speriamo di non ripeter più quell'errore. Ma, fortunatamente per me, continuiamo a sbagliare.
Sapete quello che penso? Andiamo al cinema perché vogliamo vedere le favole. Una regina addormentata svegliata dal bacio del suo vero amore. Una principessa che mette da parte i suoi gioielli per farsi strada a modo suo. Amanti separati che tornano insieme. Purtroppo la vita non è una favola. E il lieto fine è più unico che raro. Nella vita reale, la regina diventa una tiranna. Incita i suoi sudditi alla guerra. Ecco perché abbiamo bisogno dei film. Per ricordarci che, nonostante tutto, l'amore può sempre sbocciare nei posti più improbabili. E che, qualche volta, anche le favole possono diventare realtà. Firmato, timbrato, consegnato.

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