OBBLIGO O VERITA': recensione


Durante lo Spring Break, Olivia (Lucy Hale) e i suoi amici si recano in Messico per una vacanza. Una sera ad una festa conoscono Carter, un ragazzo che li convince a proseguire la serata in una chiesa abbandonata. Dopo aver bevuto un po', il ragazzo propone al gruppo di giocare a Obbligo o Verità. Alla fine del gioco, Carter dice ad Olivia di averla ingannata e che il gioco li seguirà anche al ritorno alla vita universitaria e che per rimanere vivi non dovranno mai rifiutarlo. Dopo alcuni giorni di routine quotidiana, Olivia vede scritto in diversi posti Obbligo o Verità, finché una persona dal volto deforme non le fa la fatidica domanda e lei dice a tutti che la sua migliore amica tradisce il fidanzato. Dopo la morte di uno dei partecipanti, Olivia dice ai superstiti che l'ordine del gioco è quello che avevano durante la partita in Messico, rendendosi conto di essersi portati dietro una vera e propria maledizione. Da lì inizierà una lotta per la sopravvivenza nel tentativo di fermare definitivamente il gioco.
Obbligo o Verità fa parte di quel filone di film come Get Out, La notte del giudizio e Auguri per la tua morte: quegli horror a basso costo rivolti ad un target adolescenziale che hanno l'obbiettivo di sbancare il box office. Se la missione è stata compiuta per gli ultimi due, sarà un pochino più difficile per Obbligo o Verità. Prendendo spunto dalla serie di Final Destination (per le morti programmate e per come la morte sembri come giocare al gatto col topo con i protagonisti), questo film mira a qualcosa di più ambizioso e trasporta tutti agli usi e costumi dei tempi moderni. Si usano i social network e gli smartphone per avvisare i protagonisti che è il loro turno per giocare, il viso dei ragazzi posseduti sembra esse uscito da un filtro di Snapchat, c'è il triangolo amoroso-sentimentale e tutti gli attori rappresentano i ragazzi d'oggi: tutti a pensare alla forma più che alla sostanza. Sopratutto nel personaggio di Olivia, rappresentata come la classica gatta morta bella ed ingenua che però mette tutti nei guai.
Alla fine, però, Obbligo o Verità è un film ripetitivo come lo è il gioco, la durata del film è eccessivamente lunga e questo porta un po' di stanchezza e distrazione non compensata da un bel finale. Tuttavia, Obbligo o Verità è un film onesto, non sarà un capolavoro ma si è visto sicuramente di peggio.

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