RED SPARROW: recensione


Dominika Egorova (Jennifer Lawrence) è un ex ballerina la cui carriera viene bruscamente interrotta da un infortunio. Per ripagare lo Stato dalle cure che presta alla madre gravemente malata, Dominika si arruola in una scuola per Sparrow: un ramo dell'esercito che recluta giovani ragazze di bell'aspetto per trasformale in sensuali e letali assassine che agiscono sotto il controllo dei servizi segreti russi. Dopo un durissimo addestramento, a Dominika viene assegnata la sua prima missione: uccidere un agente della CIA sospettato di controllare un informatore nelle alte cariche del governo russo.
E' inutile girarci intorno: il film punta tutto su Jennifer Lawrence: ed è giusto che lo faccia. Jennifer è una delle migliori attrici che il panorama cinematografico oggi offre, e la sua bellezza divina è un qualcosa di magnetico che tiene incollato lo spettatore fino alla fine del film. Film che ha dei difetti (nonostante il colpo di scena finale): è troppo lungo e non molto appassionante, ma a riequilibrare tutto c'è lei: Jennifer Lawrence.
Che qui è perfetta nel ruolo che interpreta e fa uso del suo corpo come non aveva mai fatto prima: dalle scene di sesso ai tanto pubblicizzati nudi integrali.
Per quanto sia efficace nella sua fase di intrattenimento, non fate l'errore di paragonare Red Sparrow a film come Allied o Atomica Bionda: sarebbe impietoso.

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