MAZE RUNNER - LA RIVELAZIONE: recensione


Maze Runner - La Rivelazione è l'ultimo capitolo di una trilogia ispirata da un famoso best seller.
Thomas sta cercando di salvare il suo amico Minho, catturato dalla WCKD. Lo scopo della multinazionale farmaceutica è quello di cercare un siero che possa annientare il virus che ha trasformato la maggior parte della popolazione mondiale in zombie. A tale scopo, rapiscono tutti gli Immuni fuggiti dal Labirinto sottoponendoli a dure sperimentazioni che, nella maggior parte dei casi, portano alla morte. Ad aiutare Thomas dall'interno, però, c'è Teresa, la quale sarà determinate ai fini del successo della missione.
La saga di Maze Runner partiva da un buon presupposto: il labirinto. Il primo film, infatti, è molto originale e fa pregustare un sequel se non all'altezza del predecessore, per lo meno qualitativamente simile. Invece, il sequel, è molto deludente, fino ad arrivare a questo terzo ed ultimo capitolo che cerca la cosiddetta chiusura del cerchio.
Questo Maze Runner - La Rivelazione punta decisamente in alto tra inseguimenti, sparatorie, esplosioni, tradimenti, la rivelazione finale (come dice il titolo) scontata e prevedibile e l'immancabile storia d'amore che non manca mai. Punta in alto questo film, appunto: e questo puntare in alto sa troppo di pretesa esagerata. La lunghezza eccessiva (quasi due ore e mezza), la trama intuibile e la banalità delle scelte dei protagonisti fanno sì che questo film manchi il suo obbiettivo. Sì, è un buon film di intrattenimento, ma niente di più.
Inevitabile sarà fare un paragone tra questo film e la saga di Hunger Games, ma fate attenzione: il paragone non regge, c'è la stessa differenza che troviamo tra una bicicletta (Maze Runner) ed una Ferrari (Hunger Games).
La cosa migliore di questo capitolo: sicuramente che la serie finisce qui.



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