SAW LEGACY: recensione


"Voglio fare un gioco con te", "vivere o morire, fai la tua scelta" sono le frasi simbolo di Jigsaw, personaggio protagonista del franchise Saw. Questo Saw Legacy è l'ottavo capitolo di una fortunata serie iniziata nel 2004 da un film low cost rivelatosi, poi, un successo al botteghino tanto da generare svariati seguiti.
In Saw Legacy un detective della polizia scopre una serie di omicidi che ripercorrono in modo maniacale quelli commessi da John Kramer. Il problema è che John Kramer è morto da 10 anni e questo spinge il detective a chiedere aiuto a due medici dell'obitorio. Intanto, in un luogo imprecisato, cinque sfortunate persone devono sopravvivere alla prove brutali ideate da Jigsaw, il quale, manda degli indizi alla polizia cercando di portarla fuori strada.
La domanda principale è questa: cosa può dire ancora di originale una saga arrivata all'ottavo film? Poco o niente potrebbe essere la risposta più sensata, ma liquidare così Saw Legacy non sarebbe corretto. Non è un film che tenta di copiare i suoi predecessori, ma è un progetto con un'identità ben chiara che vuole rendere omaggio al passato e guardare verso il futuro tentando il rilancio del franchise.
A parte le trappole sempre più "irreali e fantasione" sommate ad un numero infinito di arti mozzate con una spinta sull'acceleratore per lo splatter ed il gore, Saw Legacy va preso per quello che è: un film godibile che non vuole strafare, con i classici colpi di scena che contraddistinguono la saga.
Sta agli spettatori cercare i scoprire i riferimenti ai capitoli precedenti, cercando di vedere la saga di Saw con contrasto di amore e odio: chi la ama andrà sicuramente a vedere anche questo capitolo, mentre chi la odia difficilmente investirà il suo tempo nella visione.

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