LA LA LAND: recensione


La La Land racconta la storia d'amore tra il pianista jazz Sebastian (Ryan Gosling) e l'aspirante attrice Mia (Emma Stone). Fra inspirazioni alle atmosfere degli anno 50 e 60, riferimenti a film famosi, canzoni, balli e litigi, i due si aiuteranno l'un l'altra nel tentativo di realizzare i propri sogni: lui quello di aprire un locale dove si suona solo musica jazz, lei quello di diventare una famosa attrice.
I motivi per cui questo La La Land va visto? Sono molteplici ma quello più importante di tutti è la performance dei due attori protagonisti. Ryan Gosling ed Emma Stone hanno un'alchimia perfetta e sono un duo rodato, visto che sono al terzo film in cui recitano in coppia (dopo Crazy, Stupid, Love e Gangster Squad). E, soprattutto, per la loro bravura e la loro poliedricità: se Ryan Gosling è capace di passare da un ruolo all'altro senza rimanere imprigionato nel clichè del personaggio che interpreta (è passato dall'eroe romantico, al criminale, al playboy seduttore ed al nerd), Emma Stone si conferma l'attrice top del momento dando prova della sua bravura nelle scene di ballo e canto (non per niente, si è portata a casa il premio Oscar). Un altro motivo? Le scene cult che sono presenti come il celebre balletto sulla panchina o il finale.
La La Land è sempre un musical, e per i musical non esistono vie di mezzo: o si odiano o si amano, ma bisogna riuscire a distaccarsi da quest'idea e fare un'analisi oggettiva: forse per qualcuno di voi questo film non sarà un capolavoro (per me, per esempio, lo è), ma è comunque un film di altissimo livello.
Probabilmente chi non saprà apprezzare La La Land non riuscirà ad apprezzare il cinema inteso come vera pura forma d'arte: quell'arte che è in grado di far emozionare, divertire, commuovere e, perché no, anche sognare

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