E' l'articolo che tutti attendevano. Ho ricevuto pressanti richieste per scriverlo e quindi eccomi qui a dire la mia. La settimana della moda donna, che si è svolta dal 20 al 25 settembre ( quindi, se siete bravi in matematica, sono 5 giorni e non 7), è stata definita dal New York Times "un po' così". Non me ne vogliano i colleghi che hanno dato questa definizione, ma io non sono d'accordo. Per me è stata grandiosa. Soprattutto il fashion show di Versace, con il ritorno delle TOP degli anni 90. I brand più importanti hanno presentato le loro collezioni spring/summer 2018, alcuni hanno ricevuto complimenti, altri no.
La grande attesa era per Paul Surridge, diventato creative director per Roberto Cavalli e, soprattutto per i coniugi Luke e Lucie Meier, nuovi stilisti per il machio Jil Sander. Analizzerò per voi solo le collezioni degne di nota.
Ma andiamo con ordine: Gucci, che ha fatto il Gucci, senza inventarsi niente di strano o complicato, ha avuto un grande successo. La sua è una donna indipendente, emancipata, che mette al primo posto la carriera, ma una volta uscita dall'ufficio, è pronta a trasformarsi e ad indossare abiti da sera trasparenti che fanno girare la testa agli uomini.
Moschino ha messo in passerella una certa Gigi Hadid. Ha ricoperto lei e le altre modelle di fiori, proponendo un ideale di donna molto strong. Blouson in pelle borchiati, calze a rete e gonne in tulle per dare quell'aria combattiva della donna padrona di se stessa.
Dolce & Gabbana fa una sfilata inspirata all'amore e alle carte da gioco. La regina di cuori è la protagonista, con i cerchietti impreziositi da pietre, fiori e appunto, carte da gioco. Immancabili i riferimenti alla cultura siciliana, ormai marchio di fabbrica dei due stilisti. Insieme alle modelle professioniste, la coppia ha fatto sfilare le millennials, ragazze nate negli anni 2000 e figlie di personaggi famosi.
Donatella Versace disegna una collezione creata per l'anniversario dei 20 anni della scomparsa del fratello Gianni. La donna veste stivali neri sopra il ginocchio con gilet e camicie di denim. Il clou, però viene raggiunto nel finale, quando Cindy Crawford, Claudia Shiffer, Naomi Campbell, Helena Christensen e Carla Bruni si presentano tutte vestite d'oro e con Freedom di George Michael in sottofondo.
Pure Prada si comporta da Prada. Semplice, chic ed essenziale senza inutili orpelli. I colori dominati sono il bianco ed il nero. Le gonne arrivano fino al ginocchio e agli abitini sono sempre indossati con la cintura per segnare il punto vita.
I fratelli Dean e Dan Caten per Dsquared2 non si smentiscono nemmeno questa volta. La donna è aggressiva, veste giubbotti e pantaloni di pelle borchiati, porta il cappello con la visiera e indossa dei cardigan oversize.
Sono solo vestiti, direbbero i superficiali, ma in un tipo di società dove conta più l'apparire dell'essere, non sono solo vestiti, ma un modo di essere, un biglietto da visita per affrontare le vicissitudini della vita.
Qui la gallery:
La grande attesa era per Paul Surridge, diventato creative director per Roberto Cavalli e, soprattutto per i coniugi Luke e Lucie Meier, nuovi stilisti per il machio Jil Sander. Analizzerò per voi solo le collezioni degne di nota.
Ma andiamo con ordine: Gucci, che ha fatto il Gucci, senza inventarsi niente di strano o complicato, ha avuto un grande successo. La sua è una donna indipendente, emancipata, che mette al primo posto la carriera, ma una volta uscita dall'ufficio, è pronta a trasformarsi e ad indossare abiti da sera trasparenti che fanno girare la testa agli uomini.
Moschino ha messo in passerella una certa Gigi Hadid. Ha ricoperto lei e le altre modelle di fiori, proponendo un ideale di donna molto strong. Blouson in pelle borchiati, calze a rete e gonne in tulle per dare quell'aria combattiva della donna padrona di se stessa.
Dolce & Gabbana fa una sfilata inspirata all'amore e alle carte da gioco. La regina di cuori è la protagonista, con i cerchietti impreziositi da pietre, fiori e appunto, carte da gioco. Immancabili i riferimenti alla cultura siciliana, ormai marchio di fabbrica dei due stilisti. Insieme alle modelle professioniste, la coppia ha fatto sfilare le millennials, ragazze nate negli anni 2000 e figlie di personaggi famosi.
Donatella Versace disegna una collezione creata per l'anniversario dei 20 anni della scomparsa del fratello Gianni. La donna veste stivali neri sopra il ginocchio con gilet e camicie di denim. Il clou, però viene raggiunto nel finale, quando Cindy Crawford, Claudia Shiffer, Naomi Campbell, Helena Christensen e Carla Bruni si presentano tutte vestite d'oro e con Freedom di George Michael in sottofondo.
Pure Prada si comporta da Prada. Semplice, chic ed essenziale senza inutili orpelli. I colori dominati sono il bianco ed il nero. Le gonne arrivano fino al ginocchio e agli abitini sono sempre indossati con la cintura per segnare il punto vita.
I fratelli Dean e Dan Caten per Dsquared2 non si smentiscono nemmeno questa volta. La donna è aggressiva, veste giubbotti e pantaloni di pelle borchiati, porta il cappello con la visiera e indossa dei cardigan oversize.
Sono solo vestiti, direbbero i superficiali, ma in un tipo di società dove conta più l'apparire dell'essere, non sono solo vestiti, ma un modo di essere, un biglietto da visita per affrontare le vicissitudini della vita.
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Dolce & Gabbana
Dolce & Gabbana |
Gucci
Moschino
Versace
Versace |
Versace |
Prada
Dsquared2
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